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Parapendio. Gestire i rischi.

Parapendio. Gestire i rischi.

di Jeff Ambrose. 

Testo e fotografie di Jeff Ambrose - Paragliding- Managing the Risks. Traduzione italiana di Massimiliano Travaglini


L'altro giorno mi sono trovato per l'ennesima volta su un aereo per attraversare un'altra sezione del cielo occidentale. Un uomo di mezza età, più giovane di me siedeva al mio fianco e mi intratteneva con le solite conversazioni spicciole su destinazione, casa, ragioni del viaggio etc... Non ci è voluto molto prima che finissimo a parlare di parapendio e la sua curiosità si sbizzarrì con una raffica di 20 domande.

Come piloti di parapendio siamo abituati e cerchiamo sempre di rispondere a tutti con toni positivi e con un sorriso in faccia. Alla fine arrivammo alla domanda più comune. Egli mi guardò diretto e mi chiese: "Ma è sicuro?" 

Di solito questa è una domanda facile. Ho sentito spesso altri piloti rispondere qualcosa come: " è veramente sicuro, persino più sicuro che guidare la macchina per andare al lavoro". 

Negli ultimi 18 mesi questo è stato un argomento molto combattuto per me, così decisi di rispondere alla domanda in un modo diverso. Ho detto: "Dipende dalla tua propensione al rischio." 

E sono andato avanti spiegando che anche se tu sei già un arrampicatore estremo, un ciclista su strada, uno sciatore fuoripista o un paracadutista, il parapendio può essere la cosa più rischiosa che tu abbia mai fatto nella tua vita.

L'esperienza ti insegna non soltanto come reagire in certe condizioni ma ti offre un salutare rispetto per la velocità con cui le cose possono andare improvvisamente storte.  

Questa idea di volare con un pezzo di tessuto e corde attraverso il cielo è un affare rischioso. Se non fosse abbastanza chiaro allora forse è il caso di rifare un controllo della realtà dei fatti.

Negli ultimi due anni ci sono stati un bel po di incidenti e fatalità che mi hanno fatto decidere di prendere una pausa e cercare di capire perché. E' sempre stato così rischioso? Sono i piloti a fare le scelte sbagliate o semplicemente sono diventato più attento e "stagionato"? Penso che ogni incidente sia unico e ha il suo numero di variabili e fattori per cui non si possono trarre conclusioni. La cosa che certamente risulta chiara è che gli incidenti gravi e quelli mortali sono una realtà. 

Da sempre il miglior modo per determinare i rischi è quello di guardare i numeri. Sono un ingegnere per formazione con specializzazione in Matematica applicata, analisi statistica e una grande passione per le leggi della fisica e dell'energia. Quando le cose sono poco chiare spesso mi rivolgo a questo mio retroterra scientifico per cercare di capire. 

Lasciatemi provare a spiegare i rischi del parapendio con un semplice approccio matematico. 

 Nel 2015 c'erano circa 6700 piloti certificati negli USA. Nello stesso anno abbiamo avuto 8 incidenti mortali di cui io sono certamente a conoscenza nel nostro paese. Assumendo che almeno 2/3 dei piloti sono piloti attivi (e che quindi gli incidenti sono avvenuti tra quelli) un semplice calcolo matematico evidenzia che il rischio di incidente mortale tra i piloti di parapendio statunitensi è di circa 1 su 550. Tenete presente che stiamo parlando di piloti attivi e membri della nostra federazione. Allora, come si posiziona questo valore rispetto ad altre attività?

Lo sci sta a 1 su 1.400.000. Il Bungee Jumping 1 a 500.000. Bici su strada 1 su 100.000 cosi come il paracadutismo. Le moto da corsa arrivano a 1 su 1000. Gli alpinisti in Nepal sono invece a un livello di 1 su 145. Infine il base Jumping si posiziona su 1 su 60 all'anno. Il parapendio, lo sport che noi tanto spesso proclamiamo essere così sicuro è in verità decisamente pericoloso per noi piloti attivi e certificati.  

Nella nostra comunità locale di piloti, qui sulle montagne rocciose, che è anche una delle più attive del paese, ho notato negli anni almeno 10 incidenti seri per ogni incidente fatale. Un incidente serio di solito significa schiena o gambe o altri traumi importanti che richiedono qualche giorno di degenza in ospedale.

Matematicamente questo comporta che come piloti attivi, la probabilità di riportare un incidente grave durante l'anno è di 1 su 55. Questo significa che ho 3 volte più probabilità di avere un incidente serio volando in parapendio che morire facendo alpinismo in Nepal.  E poiché non voglio rompere nessuna parte del mio corpo ne anticipare la mia dipartita da questa terra, il valore di 1/55 è per me inaccettabile.

Ho controllato una foto di un ritrovo di parapendisti di qualche anno fa e ho dovuto constatare che troppi di loro avevano avuto incidenti facendo parapendio... ed erano passati solo 3 anni! 

Si dice che la conoscenza sia potere e il potere permette di cambiare le cose. Ora, conoscendo il rischio statistico che incombe sulla nostra categoria di parapendisti attivi, dovremmo cambiare il modo in cui ci approcciamo al nostro amato sport? Io senz'altro.

Il volo libero è un vero miracolo, un'alchimia che rivaleggia coi sogni e una volta sperimentato il fascino della terza dimensione è difficile abbandonare. Io sostengo infatti che non è necessario abbandonare ma è doveroso utilizzare le conoscenze per gestire i rischi. Come gestire questi rischi è stato argomento di lunghe e sane discussioni negli ultimi mesi all'interno del mio gruppo di volo. 

Sono il primo ad ammettere di essere solamente un principiante del volo libero e non posso insegnare niente a nessuno. Non pretendo di conoscere tutto. E sono anche consapevole che nel passato ho spesso commesso errori che hanno richiesto l'intervento della fortuna al mio fianco. E sfortunatamente sono sicuro che ne commetterò qualche altro in futuro. Detto questo ho pensato che fosse comunque necessario condividere alcuni miei pensieri su come io e alcuni dei miei piu cari amici stiamo facendo del nostro meglio per tenere sotto controllo alcuni dei rischi principali del nostro amato sport:

  1. Fate addestramento SIV . Oltre che essere vitale per lo sviluppo di certe abilità  molti credono che sia solo un modo per imparare come cavarsela in certe situazioni quando le cose vanno storte. la cosa più importante che ho capito dal mio primo SIV è stata che io non avrei MAI voluto trovarmi in certe situazioni durante voli normali. E' sempre stato un ottimo promemoria al momento di fare scelte che avrebbero comportato l'utilizzo delle abilità apprese nel corso! 

  2. Non smettete mai di volare! Molti piloti ripongono le loro attrezzature per l'inverno e poi le rispolverano in primavera e pensano di essere sempre gli stessi piloti allenati e pronti a tutto. Ma le cose succedono alla velocità del lampo mentre voi non siete così rapidi! La primavera è il periodo piu impegnativo  e pericoloso dell'anno e anche il periodo in cui avvengono la maggior parte degli incidenti. Bisogna tenersi sempre allenati, tutto l'anno per essere pronti e reattivi sempre. Inoltre volare nell'aria invernale vi farà capire, più che in ogni altro momento, come realmente vola la vostra vela. 

  3. Determinate la vostra tolleranza del rischio. Ognuno tollera livello di rischio differenti in base al momento della vita, all'età, alle responsabilità, la salute, gli obbiettivi etc. Trovate il vostro livello e scegliete un gruppo di volo che condivide il vostro pensiero. Il gruppo vi aiuterà ad essere piu affidabili nelle decisioni. Per me è ed è stato fondamentale potermi confrontare e ascoltare altri piloti al mio stesso livello. 

  4. Controllate le condizioni dell'aria  e cercate sempre di capire da quale parte dell'equazione energetica vi trovate. Se l'energia dell'aria è superiore alla vostra o viceversa. Se non capite come fare queste valutazioni cercate il parere di qualcuno che ci riesce. Questa per me è una delle considerazioni piu importanti da fare prima di andare in volo. Parlando con alcuni dei miei amici che hanno avuto inconvenienti di volo è risultato che quasi sempre essi stavano volando in situazioni in cui l'equazione dell'energia non era dalla loro parte. Io stesso ho volato tante volte nella parte sbagliata dell'equazione in passato e ora sto cercando seriamente di fare ogni sforzo per non farlo ancora.  

  5. Non sentitevi frustrati scendendo a piedi dal decollo o decidendo di non volare. Il gruppo di volo giusto da frequentare è quello in cui nessuno commenta o forza le vostre decisioni qualsiasi ne sia il motivo.Se mai doveste avere la sensazione che non dovreste volare allora credete al vostro istinto e non volate. 

Ho spiegato tutto questo al mio compagno di viaggio; e anche che nonostante il parapendio possa apparire rischioso, se siete in grado di prendere le giuste decisioni, scegliere il gruppo giusto da frequentare e approcciarvi più in modo aeronautico che semplicemente "sportivo"allora questi rischi possono essere gestiti. 

Mi sento sempre cosi fortunato di aver incontrato il parapendio nella mia vita, per la libertà, le esperienze, le amicizie e le diverse prospettive del mondo che mi ha offerto.Per affrontare ancora anni di avventure spettacolari dobbiamo certamente lavorare sulla gestione del rischio sia individualmente che come comunità dei piloti.

Sapere è potere, potere di cambiare le cose! 

See you in the sky. 



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